Perché il festival

Esistono molti festival che si occupano di scienza, economia, democrazia, letteratura; con il Festival delle Migrazioni vogliamo affrontare direttamente il problema più scottante e attuale che percorre l’occidente. E intendiamo farlo attraverso l’arte, oltre che tramite incontri, dibattiti e momenti conviviali, ponendo al centro i vari focus che sono legati alla migrazione.

Crediamo che la Cultura possa svolgere una grande funzione: creare occasioni di confronto per attenuare la paura verso i migranti e stemperare la paura di chi è immigrato nei confronti di una società che non conosce, che sovente lo rifiuta e lo discrimina. Solo le occasioni di conoscenza e di incontro fra le persone riescono ad abbattere i pregiudizi. La sfida è trovare i metodi per un confronto interculturale in cui si consideri la diversità una ricchezza e non solo un problema.

Un Festival che, partendo dal tema della Migrazione, parla di futuro con una narrazione diversa, forte, in grado di soverchiare lo stereotipo della paura e dell’invasione.

I processi culturali e artistici che parlano di Migrazioni hanno il compito di smontare la violenza del sistema, la violenza del confine fisico e mentale, per dare significato e pratica a parole come convivenza, comunità, cura, diritto alla vita, inclusione, amore, desiderio, sogno, visione di futuro.

Ci pare che per mettere in pratica tutto ciò occorra, prima di tutto, considerare coloro che sono arrivati da altri paesi come soggetti attivi e non solo oggetti da studiare o da raccontare. Occorre lavorare, abitare, pensare insieme e mettersi in ascolto reciproco per trovare un nuovo alfabeto comune e per riuscire a parlare, ciascuno e ciascuna con la propria voce.

Festival delle migrazioni

Arte, Teatro e Letteratura
Un evento organizzato da AlmateatroAMA Factory e Tedacà