Workshop in collaborazione con FIERI e Ufficio Pastorale Migranti
Nel workshop si lavora, attraverso la voce, sulla gestione di emozioni e memoria, si indaga il senso di lingua madre e si cerca di stanare la lingua padre. Lingua madre e lingua padre sono una lente con cui interrogare la linguistica sul senso che il femminismo ha dato al concetto di lavoro produttivo e riproduttivo, l’essere rilegata allo spazio domestico e non avere un riconoscimento istituzionale. A partire dalla nostra carne, dalle memorie più importanti, i partecipanti provano a far riverberare in loro la voce collettiva, quella che solo nell’oralità ha deciso di vivere, fuori dal controllo del Padre, affidandosi al lavoro di tutte.
Conduce Wissal Houbabi, poeta, artista e scrittrice che si muove su vari ambiti, dalla ricerca sul femminismo hip hop alla scrittura di racconti che esplorano la condizione della cultura diasporica.
Incontro in collaborazione con il Concorso letterario nazionale Lingua Madre e Associazione Almaterra
Un incontro tra contemporaneità e prospettive storiche a partire dagli estratti dei documentari Okoi semi di zucca e Righibè a Torino di Adonella Marena e la presentazione di due racconti pubblicati nell’antologia Lingua Madre Duemilaventiquattro. Racconti di donne non più straniere in Italia (Edizioni SEB27), le cui autrici – vincitrici della XIX edizione – descrivono il proprio cammino verso la valorizzazione della diversità, per arrivare a riconoscersi nelle proprie appartenenze multiple da donne consapevoli.
Righibé a Torino alterna immagini tratte da Righibé, primo spettacolo del gruppo Almateatro (1994) con riprese della Torino plurale degli anni ’90. Prodotto dall’Associazione Almaterra, nel Centro interculturale delle donne Alma Mater, lo spettacolo diretto da Gabriella Bordin e Rosanna Rabezzana, da un’idea testuale di Maria Abbebù Viarengo, vede in scena venti donne, di 13 nazionalità diverse. Una partitura di voci e di lingue che raccontano il senso del migrare, le radici e le appartenenze, i nuovi legami.
Okoi e semi di zucca (1994) – Rosa, una ragazza italiana in cerca di lavoro, lo trova presso un servizio di ristorazione multietnica, avviato con intraprendenza da alcune donne migranti. Attraverso conflitti, complicità, emozioni, autoironia, il loro rapporto diventa una palestra dove la parola intercultura acquista concretezza, fuori dai luoghi comuni.
Interventi di:
Marinella Dela Rosa – autrice Concorso Lingua Madre
Maral Shams – autrice Concorso Lingua Madre
Maria Viarengo – Associazione Almaterra, presidente Associazione Almateatro
Conduce Daniela Finocchi – ideatrice e responsabile del Concorso Lingua Madre, autrice del testo Con forza e intelligenza. Aida Ribero (Il Poligrafo)
Con Abdullahi Amhed e Vittorio Sclaverani
Il film di Armando Ceste documenta la preparazione dello spettacolo teatrale Il gioco di Romeo e Giulietta – una storia nel mercato di Porta Palazzo diretto da Beppe Rosso. La storia di Shakespeare è servita da sentiero per percorrere un’altra storia, quella di due clan che si contendono lo spazio di Porta Palazzo, vicenda antica qui ambientata tra i banchi del mercato.
All’interno del gruppo di attori e ragazzi erano presenti migranti provenienti dal Burkina Faso, Costa d’Avorio, Egitto, Kenia, Marocco, Senegal, Albania, Russia, Brasile, Filippine, Perù.
Il titolo del film si riferisce al film di Luchino Visconti del 1960, ispirato a Il ponte sulla Ghisolfa di Giovanni Testori, che ha raccontato la migrazione interna dal sud Italia a Milano. Si racconta l’atroce fine di Abdellah Doumi, morto nelle acque del Po spinto da un branco di ragazzi, solo perché “diverso”.
In questo film viene anche ricostruita la morte di Khalid, anche lui di origine marocchina, annegato ai Murazzi due anni prima, sempre per gli stessi tragici motivi.
“Il canale di Sicilia è diventato il più grande cimitero sottomarino del Mediterraneo. Le stime più prudenti parlano di dodicimila morti annegati negli ultimi dieci anni sulle rotte tra l’Africa e le nostre coste meridionali.”
Queste parole chiudono Movimento l’ultimo film di Armando Ceste realizzato nel 2008 e presentato in anteprima al Sottodiciotto Film Festival dello stesso anno. Come ha dichiarato l’autore il film ha preso ispirazione dall’omonima poesia di Aldo Palazzeschi.
Spettacolo
di e con Vincenzo Maria Oreggia
Accompagnamento musicale di Guglielmo Pagnozzi e Francesco De Martino
Il reading spettacolo nasce dall’incontro dello scrittore Vincenzo Maria Oreggia con i musicisti Guglielmo Pagnozzi e Francesco De Martino.
Sette momenti scanditi da letture con contrappunti musicali che cercano la migliore sinergia possibile tra parola, atmosfere e suoni.
Le storie corrono tutte lungo il confine di un doppio universo, geografico e interiore, mettendo in relazione culture ed esistenze lontane e invitando a riflettere sul senso delle radici, dell’identità e della memoria.
Evento inserito all’interno di SOW – Coltivare il cambiamento, progetto vincitore dell’Avviso pubblico “Circoscrizioni, che spettacolo…dal vivo 2024”.